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Post by admin Mon Oct 11, 2010 11:07 am

la cecità indotta dal movimto

http://www.michaelbach.de/ot/mot_mib/index.html
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Post by Filippo - ita 191 Mon Oct 11, 2010 11:30 am

ma "postare" qualcosa su tecniche di conduzione delle barche, tattica di regata, set-up degli armi....... no èh ?!?!?

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Post by Filippo - ita 191 Mon Oct 11, 2010 11:56 am

Vista la facilità con cui viene utilizzato il forum x critiche a mio avviso poco attinenti alla reale crescita tecnica dei singoli skipper, posto due possibilità che A TUTTI (salvo veramente pochi) potranno essere utili per poter meglio comprendere dove cercare alcune risposte e quindi migliorare la tecnica di conduzione e set-up della propria barca..... Ciò non vuole essere un atto di presunzione da parte mia, ma solo un TANGIBILE contributo, se non aiuto. A parer mio troppo spesso si parla e troppo poco si fà per il bene "del gruppo" ovviamente nella speranza che qualcuno segua questa mia iniziativa vi auguro buona lettura.........


http://www.laserracing.it/Articles/Buoni%20e%20scarsi%20di%20bolina.pdf

http://freelake.netsons.org/wp-content/iterazione-vele.pdf

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Post by Massimo Bilancini ITA-91 Mon Oct 11, 2010 12:10 pm

ho ma lo sai che mitrovi proprio d'accordo

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Post by Eugenio Pontecorvo Mon Oct 11, 2010 1:31 pm

qua non si parla di tecnica e simili ,neanche quando fai domande esplicite...però se si mette un pò di zizzania, vedi come si anima il forum...
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Post by Toni Clemente Mon Oct 11, 2010 1:43 pm

in passato ho aperto un post sulla teoria dei centraggi, questo è quello che ne rimane...
http://iomitalia.forumotion.com/tecnical-f56/teoria-del-centraggio-t546.htm
da allora ho abbandonato l'idea di parlare di aspetti tecnici... :(
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Post by admin Mon Oct 11, 2010 1:55 pm

se pensi di imparare qualcosa, sulle barche iom, da casa davanti al computer, mi sa che hai sbagliato sport...per tecniche di regata vi consiglio virtual skipper e non forumitalia
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Post by Filippo - ita 191 Mon Oct 11, 2010 2:00 pm

Ciò non toglie che la differenza tra chi ottiene risultati e chi si lamenta e ha sempre altre scusanti sta nel comprendere gli errori che si commettono.... mentre quelli "in acqua" sono evidenti ai più, quelli impliciti e con barca a terra rimangono meno evidenti. Purtroppo, ritengo, senza comprendere questi ultimi non si potrà mai avere risultati soddisfacenti in regata. Quando sono in regata sento parlare, parlare e ancora parlare, ma comprendo sempre di più che sono veramente pochi quelli che SANNO alcuni principi base FONDAMENTALI per comprendere il set-up del piano velico, quali sono le variabili in gioco, DOVE quindi mettere mano. Se molti tacessero (sul campo di regata) e leggessero di più articoli specifici la qualità di TUTTI crescerebbe. Purtroppo, come in altri campi, l'ignoranza è una brutta piaga sociale....... forse con un po di cultura specifica si può o potrà spostare l'attenzione da un errore di qualcuno in regata a spiegare ai novelli skipper perchè la barca straorza o perchè è fondamentale conoscere le regolazioni...........

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Post by admin Mon Oct 11, 2010 2:21 pm

le variabili di una barca sono migliaia, si lavora solo su compromessi di conduzione, io ho sicuramente un modo di portare la barca diverso dal tuo e non è detto che sia meglio o peggio,ma con la stessa barca trimmata da un campione del mondo io non riuscivo a muoverla, mentre lui vinceva una regata dopo l'altra, la differenza è questa possibilità che la iom ti da ed è questa la differenza tra teoria e pratica che queste barche impongono, l'unico modo è scendere in acqua il più possibile e cercare di avere un confronto diretto, ma alle regate non vi vedo così spesso...lo stesso Pier se cambia barca ha bisogno di alcune ore per capire la centratura (famosa centratura)... e non velica ma di conduzione della barca.
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Post by Toni Clemente Mon Oct 11, 2010 2:39 pm

sono pienamente concorde con te admin (sei Dante?), ma se parliamo di centraggi statici e non di settaggi dinamici non concordo più, ti faccio un esempio, se ti danno una barca molto orziera, cioè straorza, quindi centraggio errato, tu come procedi per poterla sistemare?
non credo che facendo prove e riprove in mare riesci a sistemarla del tutto, ma il tutto va sistemato a monte e come poi affermato da te affinato in mare.
vedesi pikanto croato, qualcosa hanno modificato, e non credo che sia stato fatto così per caso, un pò di teoria dei centraggi si saran dovuti imparare. o sbaglio?
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Post by marcoperin121 Mon Oct 11, 2010 3:13 pm

ciao Dante,
credo che u possa anche avere ragione per quanto riguarda la messa a punto delle barche, ma per cortesia smettila di rinfacciare a quelli del nord, e ancora più specificatamente a quelli dello YC Verona che non li vedi spesso alle regate, hai abbastanza rotto con sta storia che ad ogni occasione la tiri fuori, noi regatiamo ogni 15 /20 giorni e siamo anche numerosi.....magari vieni tu a fare qualche regata da noi così ci vedi...a noi sicramente farebbe molto piacere averti ospite.
ciao e a presto
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Post by admin Mon Oct 11, 2010 3:19 pm

se si parla di barche autocostruite, non saprei cosa dirti se una barca straorza o poggia, se parliamo di barche progettate e costrute da professionisti del settore allora cambia tutto, perchè l'errore che puoi fare è minimo e facilmente rimediabile con il trim delle vele,le centrature dello scafo e del centro velico ormai sono derivati da progetti precedenti e modificati un pò alla volta, per esempio il Pikanto, i Croati non l'hanno stravolto ma solo spostato il baricentro dello scafo e maggiorato le appendici di pochi millimetri, (per Mario è stato un problema a Pierrelatte, Matik non ha usato il nuovo settaggio, Zvonco non ha avuto nessun vantaggio) il piano velico è rimasto come da progetto, è comunque quello che si fa in barca normale, chi predilige le poppe ha un assetto diverso da chi ama le boline, si concentra sulla distribuzione diversa dei pesi ,il compromesso è nel centro di tutto questo, nelle barchette la differenza è riuscire a ritrovare l'ultimo assetto veloce che hai avuto in quelle determiate condizioni e qui solo il bretto dove hai segnato tutto ti aiuta a essere costante.
Beltri l'anno scorso ha battuto Vickers in una regata, era la prima volta che usava il V7, prima ha usato il trim delle vele di Ian ma non si trovava, poi ha cominciato un lavoro di spostamento dell'albero e una settaggio diverso delle balumine delle vele, sono bastate poche cosa e la barca volava, poi ha preso la mia barca e l'ha settata come la sua, ero fermo, conclusione ? timonare diversamente fa la differenza,i modi di portare la barca erano completamente diversi ed il trim di Vickers pur essendo un ottimo skipper e il progettista non era così vantaggioso come quello di Beltri in quella determinata situazione. Beltri aveva capito che la barca sbandava poco e allora tenedo la randa al centro e balumina chiusa riusciva a far sbandare la barca un pò di più, e lavorando sui trim del timone riusciva ad avere quel 10% in più di velocità per vincere tutte le regate di quel giorno.
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Post by admin Mon Oct 11, 2010 3:23 pm

non pensavo che Antonino fosse del nord...e non sapevo che ita 191 fosse del garda...ho solo visto che non sono presenti nelle graduatorie ne uno nell'altro
al Garda sono venuto 2 volte ma il posto non mi è piaciuto e non sono più tornato
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Post by admin Mon Oct 11, 2010 3:41 pm

controllando il vostro calendario delle regate, ho visto che filippo ita 191 ha partecipato alla benacus di gennaio e febbraio poi si ferma fino a ottobre , allora mi vuoi prendere in giro che scende in acqua ogni 20 giorni ....
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Post by Toni Clemente Mon Oct 11, 2010 4:02 pm

mi dispiace contraddirti ma il baricentro come lo chiami tu, io lo chiamo centro di spinta idrostatica, non puoi spostarlo a tuo piacimento, ogni barca ha il suo e tutto dipenda da come sono stati spalmati i volumi della barca, per quanto riguarda i centraggi statici (CD-CV-CRL), non è vero che sono sempre gli stessi, ogni barca ha una storia a se, avevo aperto un post in riguardo, ma ho solo suscitato noia, i croati hanno spostato il CAD o CRL è la stessa cosa, tramite spostamento di deriva.
mi dispiace dirti anche che, è vero che non sono sui campi di regata ma è vero anche che tu come tanti non sapete come si progetta e costruisce una barchetta, quindi ognuno di noi è attratto da vari aspetti del mondo iom, tu verso il settaggio in regata, e quindi vai alle regate, io verso i centraggi statici, quindi io sto al pc e passo il mio tempo libero al cad, e cerco di sapere quanto più su forme volumi centraggi ecc.
con questo ho voluto far capire a tutti che non bisogna denigrare gli interessi altrui io rispetto tutti e quantomeno vorrei anche essere rispettato.
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Post by marcoperin121 Mon Oct 11, 2010 4:05 pm

Hai ragione, non so come mai ma adesso gareggia con il 182 , comunque basta guardare filippo calcagno.
ciao e a presto
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Post by massimo marano Mon Oct 11, 2010 4:13 pm

cazzo ragazzi ma chi vi stazza le barche e le vele?????????????????????????????
il 182 e' Ugo Piccirilli alias Ferribotte "ogni parola una sentenza" e ho detto tutto.

comunque la discussione mi piace...l'affare si ingrossa!
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Post by admin Mon Oct 11, 2010 4:29 pm

in effetti non me ne intendo di progettazione di barche o centrature di centri velici o altro, ma il discorso non era iniziato da questo tu ti sei messo a polemizzare su come abbiamo trattato all'epoca la famosa centratura....invece di rispondere a Filippo con la tecnica che più ti compete.
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Post by Toni Clemente Mon Oct 11, 2010 4:35 pm

io ho risposto a questo:

qua non si parla di tecnica e simili ,neanche quando fai domande esplicite...però se si mette un pò di zizzania, vedi come si anima il forum...

e non volevo polemizzare, mi scuso se ho dato adito a questo.
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Post by Filippo - ita 191 Mon Oct 11, 2010 5:11 pm

come volevasi dimostrare da uno spunto che, personalmente, reputavo positivo ed utile per i meno esperti ne è nata una discussione/giudizio..........

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Post by Eugenio Pontecorvo Mon Oct 11, 2010 11:22 pm

secondo me è giusto quello che dice dante, e cioè che bisogna fare pratica, ma è altrettanto vero che gli esperti, potrebbero dare delle basi da cui partire, già capire cosa succede con balumine aperte o chiuse in determinate condizioni, per esempio con vento al limite dell'armo 1, conviene aprire completamente la balumina, oppurre tenerla chiusa e allo stesso tempo diminure il grasso della vela cazzando la bugna? ogniuno avrà il suo metodo, ma sarebbe interessante conoscerne i motivi...sul post del campionato di pierrelatte, sto ancora aspettando di sapere la distanza minima che dovrebbero avere le boe su di un campo di regata, e come funzionavano le flotte, solo che era troppo importante sapere come cavolo ci si permettesse di chiamare gibson con l'appellativo di gibbo!
sicuramente non sto qui a pretendere per forza una risposta alle mie domande e questioni, ma un pò di interesse e dsponibilità in più verso potenziali nuovi "adepti" non sarebbe male, ve lo ripeto, molti di voi, anche se in silenzio, sono molto seguiti dai nuovi velisti rc, che sempre di più si stanno avvicinando a questo "gioco"...
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Post by massimo marano Tue Oct 12, 2010 7:20 am

Ciao Eugenio e ciao a tutti,
il discorso sulle vele inizia ad essere ancor piu intricato rispetto alla barca; esistono tantissimi "velai" bravi che pero' hanno metodo di costruzione e concetto completamente diversi. per cui una vela non puo essere trimmata come un'altra di un costruttore diverso. il taglio, la lunghezza, la profondita' e tuttte le altre variabili sono dettagli che possono far cambiare comportamento e velocita' alla barca; tenendo conto anche che le vele vanno cucite/disegnate in base a poi quella che e' la flessione dell'albero, l'altezza delle crocette, se queste sono acquartierate... si va un pò per tentativi, un pò per memoria/esperienza, un pò intuizioni.
credo che oramai sul metro si sia arrivati al massimo della velocita', la ricerca e' sulle appendici, e sulle vele, non tanto il tessuto che oramai puoi reperire, ma sul taglio.

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Post by Pierluigi Puthod Tue Oct 12, 2010 7:56 am

Ciao Eugenio,
mi coinvolgi ancora e sono costretto a risponderti...

Gibbo non era per creare una polemica ma semplicemente non sapevo che lo chiamassero cosi. Io lo consosco da 15 anni e non lo sapevo, ecco perchè ho fatto quella domanda, tu chiamalo come vuoi.

Vuoi sapere a che distanza mettere le boe? il comitato di corsa mette le boe come più gli aggrada. non esiste una regola di distanza ma esiste un tempo limite.
Se tu avessi letto almeno una volta le normative queste cose le dovresti sapere, probabilmente non sei nemmeno iscritto a MODELVELA.
Mi pare che sul sito uff ci sia scritto.

se hai altre domande da fare falle anche in privato ti risponderò.
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Post by admin Tue Oct 12, 2010 8:28 am

La balumina e il carrello randa sono i punti della vela più importanti per l'equilibrio di tutte le barche, in particolar modo nelle nostre che hanno bisogno di un settaggio che vada bene sia di bolina che di poppa,per aprire la balumina ci sono vari modi: vang, curvatura dell'albero, tensione delle sartie e in fine il taglio della vela, quest'ultimo è la variante che solo i velai possono provare a modificare con maggior precisione, questo elemento è molto importante per riuscire ad avere il miglior settaggio.
Recentemente mi sono concentrato sull'altezza delle sartie, provando varie altezze sia di attacco che di crocette, e ho costatato che non solo l'assetto delle vele cambia ma anche il modo di condurre la barca, per esempio crocette basse e attacco basso si ha una potenza maggiore al limite dell'armo 1 ma si ha un notevole abbassamento nella velocità di poppa per lo svirgolamento maggiore della penna, mentre con attacchi più alti la rigidità dell'albero è maggiore e la balumina si apre di meno la barca è più nervosa ma la poppa è più veloce, in questo momento con il V7 preferisco l'ultima soluzione.
Quello che si dovrebbe chiedere quando si comprano delle vele è proprio questo, altezza attacchi sartie, crocette e giro d'albero, se la vela e magra o grassa lo vedi da solo.
Uno strumento che ci manca e che ancora nessuno ha costruito è il tensiometro delle sartie, molto usato nelle derive o piccole imbarcazioni, questo strumento darebbe ottimi risultati sulla taratura dell'albero.

Fiocco di varie misure, anche questo è un elemento importante da provare, minima e massima superficie, grasso o magro, molte volte la barca viaggia solo con il fiocco e la randa è scarellata, la bolina e la velocità sono affidate solo al fiocco e alla sua balumina, quest'ultima deve mantenere il suo assetto costante e questo è dato dal preband dell'albero, ma non solo, ultimamente si sposta anche l'attacco del boma più verso poppa per dare maggior equilibrio tra inferitura e tensione balumina e allegerire l'effetto venturi con la randa.
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Post by Toni Clemente Tue Oct 12, 2010 8:45 am

grazie dante, bella spiegazioni, così devono essere gli interventi, costruttivi per alzare il livello di tutti (anche il mio) quelli che si avviciniamo a questo sport così bello e così complicato allo stesso modo. adesso mi aspetto altre risposte di altri maestri, voi siete la base fondamentale dove tutti possiamo poggiarci per crescere, continuate così, io sarò qui a prendere appunti.
grazie
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