NOI MASCHI...
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NOI MASCHI...
Uno studio durato circa 12 anni ha dimostrato come per un feto di sesso maschile sia più difficile far fronte a prolungati stati di stress durante la gravidanza ed è più soggetto, rispetto ad un feto di sesso femminile, al rischio di nascita prematura, al blocco della crescita e nei casi peggiori anche alla morte. Lo studio australiano, condotto dai ricercatori del Robinson Institute's Pregnancy and Development Group e guidati Vicki Clifton dell’Università di Adelaide, presso il Lyell McEwin Hospital, ha messo in evidenza come nei primi mesi di gravidanza il feto di sesso maschile riesca a gestire e sopportare meglio fattori di stress come il fumo o l'abuso di alcol ma andando avanti con la gestazione non ragisce bene a questa situazione continua di stress e ne soffre.
Non è così per i feti di sesso femminile che riescono invece a mantenere una crescita stabile e regolare a fronte di una sistuazione di stress che si protrae nel tempo.
Dai risultati della ricerca è emerso quindi che i feti maschi hanno bisogno di maggior protezione rispetto ai feti femminili che sono più piccoli e proprio per questo maggiormente in grado di far fronte allo stress.
Sembra che la discriminante stia nella circolazione degli ormoni dello stress nella placenta e nella reazione a questi che è diversa tra maschi e femmine. Sembra che il feto maschio ignori questi ormoni esponendosi maggiormante a rischio, mentre quello femminile cerca di adeguarsi reagendo meglio.
Vicki Clifton, come si legge su ABC News, ha affermato che questi risultati contribuirano a sviluppare terapie più specifiche per la crescita e lo sviluppo regolare dei feti a rischio. "Siamo stati molto sorpresi dai nostri risultati, perché cambia il modo in cui abbiamo sempre pensato a come crescesse e si sviluppasse un feto. In passato si è sempre sostenuto che i feti maschili e femminili crescessero attraverso gli stessi meccanismi, ma quello che iniziano a mostrare i nostri dati è che i neonati di sesso maschile e femminile si sviluppano con meccanismi di reazione diversi per far fronte ad uno stato di stress della mamma durante la gravidanza".
Non è così per i feti di sesso femminile che riescono invece a mantenere una crescita stabile e regolare a fronte di una sistuazione di stress che si protrae nel tempo.
Dai risultati della ricerca è emerso quindi che i feti maschi hanno bisogno di maggior protezione rispetto ai feti femminili che sono più piccoli e proprio per questo maggiormente in grado di far fronte allo stress.
Sembra che la discriminante stia nella circolazione degli ormoni dello stress nella placenta e nella reazione a questi che è diversa tra maschi e femmine. Sembra che il feto maschio ignori questi ormoni esponendosi maggiormante a rischio, mentre quello femminile cerca di adeguarsi reagendo meglio.
Vicki Clifton, come si legge su ABC News, ha affermato che questi risultati contribuirano a sviluppare terapie più specifiche per la crescita e lo sviluppo regolare dei feti a rischio. "Siamo stati molto sorpresi dai nostri risultati, perché cambia il modo in cui abbiamo sempre pensato a come crescesse e si sviluppasse un feto. In passato si è sempre sostenuto che i feti maschili e femminili crescessero attraverso gli stessi meccanismi, ma quello che iniziano a mostrare i nostri dati è che i neonati di sesso maschile e femminile si sviluppano con meccanismi di reazione diversi per far fronte ad uno stato di stress della mamma durante la gravidanza".
Re: NOI MASCHI...
Durante il Medioevo a Firenze,
quando un uomo moriva, per certificarne la morte veniva chiamato il medico condotto, il quale, per verificare l'effettivo decesso, usava infliggere dolore al deceduto.
Il modo più comune utilizzato in quel tempo era un potente morso inflitto alle dita dei piedi, quasi sempre l'alluce.
Nel dialetto del popolino,
il medico assunse così il nome di 'beccamorto' .
Questa pratica diede origine ad un vero e proprio mestiere. La tradizione prevedeva che tale mestiere fosse tramandato dal padre al primo figlio maschio.
Verso la fine del medioevo accadde però qualcosa che cambiò il futuro dei beccamorti. Uno dei beccamorti più famosi non riuscì a concepire un figlio maschio; la moglie partorì 4 figlie femmine.
Il beccamorto, per evitare l'estinzione del mestiere, domandò alla chiesa la dispensa per poter tramandare la professione alla propria figlia femmina la quale, dopo aver ricevuto la benedizione, iniziò il suo lavoro di beccamorto
Il caso volle che il suo primo morto fosse un uomo al quale un carro aveva tranciato entrambe le gambe; la ragazza era indecisa su dove infliggere il morso ma, alla fine, prese una decisione ......
Nacquero cosi
"Le pompe funebri".
quando un uomo moriva, per certificarne la morte veniva chiamato il medico condotto, il quale, per verificare l'effettivo decesso, usava infliggere dolore al deceduto.
Il modo più comune utilizzato in quel tempo era un potente morso inflitto alle dita dei piedi, quasi sempre l'alluce.
Nel dialetto del popolino,
il medico assunse così il nome di 'beccamorto' .
Questa pratica diede origine ad un vero e proprio mestiere. La tradizione prevedeva che tale mestiere fosse tramandato dal padre al primo figlio maschio.
Verso la fine del medioevo accadde però qualcosa che cambiò il futuro dei beccamorti. Uno dei beccamorti più famosi non riuscì a concepire un figlio maschio; la moglie partorì 4 figlie femmine.
Il beccamorto, per evitare l'estinzione del mestiere, domandò alla chiesa la dispensa per poter tramandare la professione alla propria figlia femmina la quale, dopo aver ricevuto la benedizione, iniziò il suo lavoro di beccamorto
Il caso volle che il suo primo morto fosse un uomo al quale un carro aveva tranciato entrambe le gambe; la ragazza era indecisa su dove infliggere il morso ma, alla fine, prese una decisione ......
Nacquero cosi
"Le pompe funebri".
Mauro Folicaldi- Number of posts : 76
Località : Bologna
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